
30/06/2022
Penso che quando dimostriamo risentimento, rancore o quando per esempio decidiamo di non dare un saluto, un riscontro positivo a qualcuno, non siamo noi che decidiamo. Sono i nostri petali.
Noi siamo il fiore, ovvero tutto, compresi i petali, ma infinitamente più ‘importanti’ dei soli petali.
I petali cadono, sono mortali, il fiore no, è collegato alla Sorgente che anima ogni cosa.
I petali cadono e marciscono, il fiore può cambiare forma (quella che noi chiamiamo morte è una trasmutazione) in verità il fiore vive in eterno.
Tutte le volte che i petali decidono per noi in senso separativo, il fiore ne soffre, fino a seccarsi e poi “morire” o meglio trasmutare.
Se incontro qualcuno per strada e non lo saluto perché..mi ha detto, mi ha fatto ecc.. il fiore soffre, il petalo crede di ‘dimostrarsi migliore’, ma si illude, perché vive per mezzo del fiore, che soffre e lui soffre di conseguenza.
Come possiamo migliorare i nostri petali? Osservandoli quando si esprimono, con lo sguardo compassionevole che meriterebbe un bambino.
Come poter scoprire il fiore? Osservando i nostri petali con la massima attenzione, senza giudizio o condanna.
Quando S.Paolo affermava “Io muoio ogni giorno” (1 Cor 15:31), credo si riferisse proprio questo. Lasciare andare i nostri falsi se, i nostri petali, per scoprire la Vita Eterna.
Il nostro caro priore D.Lorenzo Righi tanti anni fa, ci aiutava con questa riflessione. Che bello poterla condividere.
